
Anteprima Bestiario

“Cosa vuol dire cucire? Un ago entra ed esce da qualcosa lasciandosi dietro un filo segno del suo cammino che unisce luoghi e intenzioni. Le cose unite restano integralmente quelle che erano, solo attraversate da un filo. Più che saldare e incollare, il filo unisce come si unisce guardando o raccontando”.
Maria Lai
Come ricucire tempo e relazioni grazie all’esperienza artistica? Come immaginare i luoghi dell’arte e l’esperienza artistica come spazi d’incontro per le comunità locali?
“Abitare l’arte, ricucire il tempo” è stato un momento di confronto e scambio in collaborazione con il festival Invisible Cities a Gradisca d’Isonzo (GO) rivolto a docenti, educatori e operatori culturali interessati alle pratiche di “mediazione artistica”, con particolare riferimento allo sviluppo dei settori Educational, e la collaborazione con realtà regionali e nazionali come Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Spazzapan di Gradisca d’Isonzo (GO) e Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai dedicato all’opera di Maria Lai.
La giornata ha visto una prima parte laboratoriale con la presenza di Gioia Marchegiani, illustratrice per Edizioni Gribaudo e Topipittori. Autrice di “Dei fili che attraversano i libri" su Maria Lai, e una seconda parte insieme a diversi ospiti, tra cui il collettivo Wundertruppe e Marie-Hélène Massy Emond, musicista e mediatrice artistica canadese, ospite in Italia grazie al sostegno del Quebec Art Council.